Chiesa di San Giovanni Battista - Comune di Forlimpopoli (FC)

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Chiesa di San Giovanni Battista

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Chiesa San Giovanni Battista, esterno (foto E. Filippi - Camerachiara)

Nel 1910 le Monache del Monastero di San Giovanni Battista dell’Ordine di Sant’Agostino, vengono definitivamente allontanate dall’antico convento, destinato in seguito a ospitare le scuole elementari “Edmondo De Amicis”, e trovano rifugio nel caseggiato di via Saffi, ancora oggi sede dell’Ordine. Da subito le Monache si impegnano nella ristrutturazione dell’edificio destinato al convento mentre solo nel 1918 danno avvio ai lavori di costruzione della nuova chiesa che verrà inaugurata il 24 Giugno 1923. L’edificio viene realizzato su disegno del forlimpopolese Giovanni Artusi in uno stile neogotico estremamente semplificato che si rifà ai principi dell’Ecclettismo tardo ottocentesco. La facciata, retrocessa rispetto all’asse stradale, è connotata da un’austera struttura in mattoni lasciati a vista. L’ingresso è delineato da un’ampia cornice a dentelli e da un alto portale ogivale, lievemente strombati: qui è inserita una lunetta con raffigurazione del Battesimo di Cristo, eseguita in maiolica dall’artista faentino Goffredo Gaeta (1989). La facciata si conclude superiormente in un’alta cuspide con cornice a dentelli, posta fra due torrette quadrangolari, esito di recenti restauri. Lo spazio interno, che si sviluppa su di un’unica navata con copertura a volte a crociera, è scandito da semipilastri (con capitelli a motivi fitomorfi nei colori del grigio a imitazione della locale pietra arenaria) e da costoloni ogivali decorati a bande orizzontali nei colori del bianco e del cotto. Lungo le pareti laterali si aprono due cappelle in cui sono sistemate, entro nicchie ogivali, due statue raffiguranti San Giuseppe e Sant’Agostino. Il presbiterio, leggermente sopraelevato, è delimitato da una balaustra in ferro in sostituzione dell’originaria in marmo; dietro l’altare di moderna fattura è sistemato il coro ligneo elegantemente intagliato e, a parete, un Crocifisso ligneo di grandi dimensioni (fine XX secolo).

(testo di Silvia Bartoli)

 


 

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